Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

domenica 25 dicembre 2016

Messaggio Patriarcale per il Natale 2016

1-281

+ B A R TO L O M E O
PER MISERICORDIA DI DIO ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI
NUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
GRAZIA, MISERICORDIA E PACE
DA CRISTO SALVATORE NATO A BETLEMME

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“Il farsi uomo di Cristo, per me è un’altra creazione”

Amati Fratelli e Figli prediletti nel Signore,

La Domenica dei Santi Progenitori

Da "The Winter Pascha", di p. Thomas Hopko


Due domeniche prima della celebrazione del Natale, la Chiesa Ortodossa gioisce nella festa dei santi Progenitori dell’Antico Testamento, compresi quelli che sono venuti prima del dono della Legge. Predissero la venuta del Messia e furono redenti dalla sua salvifica Pasqua. Insieme con il Canone della Natività di Cristo, durante i servizi del giorno sono cantati gl’inni seguenti:

sabato 24 dicembre 2016

Auguri!

Che siate di vecchio o di nuovo calendario, dal profondo del cuore porgo a voi tutti, cari ed affezionati lettori di questo blog, i miei più sinceri

auguri di

lunedì 19 dicembre 2016

San Nicola e Sant’Ambrogio

Oggi, 6 / 19 dicembre, e domani, 7 / 20 dicembre, la Chiesa fa memoria di due grandi santi: San Nicola, vescovo di Mira di Licia, il taumaturgo, e Sant'Ambrogio, vescovo di Milano. Ecco le loro icone e le loro vite per la nostra edificazione.

Vita di San Nicola di Mira

giovedì 8 dicembre 2016

Immacolata ma non esente dal peccato originale

Estratto da un’intervista del 2004 rivolta al patriarca ecumenico Bartolomeo I e pubblicata sulla rivista 30giornin. 12 - 2004.

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domenica 4 dicembre 2016

L’Icona dell’Ingresso al Tempio della Madre di Dio

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Da: Egon Sendler, Le Icone bizantine della Madre di Dio.

La scena mostra Maria condotta dai suoi genitori e accompagnata da sette vergini, nel momento in cui si avvicina al sacerdote Zaccaria, padre di Giovanni Battista... La scena si svolge all’interno del cortile del Tempio, indicato spesso da un velo rosso. Le facciate e i portici non hanno nulla in comune con un tempio orientale, richiamano invece le chiese ortodosse, soprattutto quelle della Russia e sono spesso incoronate da cupole a bulbo.

21 novembre / 4 dicembre: L’Ingresso della Madre di Dio al Tempio

Del Protopresbitero A. Schmemann - da: “Celebration of Faith” Sermons, vol. 3, “The Virgin Mary”, 1995.

Si ha l’impressione che risalga a migliaia d’anni da oggi, e tuttavia, non è passato molto tempo da quando la vita è stata segnata dalle feste religiose. Benché tutti andassero in chiesa, non tutti sapevano, certamente, il significato esatto di ogni celebrazione. Per molti, e forse per la maggioranza, la festa era soprattutto un’opportunità per dormire più a lungo la mattina, per mangiare bene, per bere bene e rilassarsi. E nonostante ciò, penso che ogni persona considerasse, anche se non in modo interamente cosciente, che qualcosa di trascendente e di radiante faceva irruzione nella vita in occasione di ogni festa, portando un incontro con un mondo di realtà diverse, un richiamo di qualcosa di dimenticato, di qualcosa di coperto dalla routine, dalla vacuità e dalla stanchezza della vita quotidiana.

21 Novembre / 4 Dicembre: San Colombano di Bobbio

Da: L. Dattrino, Il primo monachesimo, Roma, 1984, 65-67.

Per quanto molto incerta, la data della nascita di s. Colombano viene per lo più fissata attorno al 540. Entrato ancora giovane nell’abbazia di Bangor (Irlanda settentrionale), vi rimase fino al 590 sotto la guida di s. Comgal. Quindi, preso dal desiderio di peregrinare altrove per propagare il regno di Dio, si avviò verso la Gallia, accolto benevolmente dal re Gontranno, che regnava nella Borgogna. Ivi fondò successivamente tre monasteri: ad Annegray, a Luxeuil e a Fontaine. Il più famoso divenne quello di Luxeuil.

venerdì 2 dicembre 2016

Il peccato originale secondo san Paolo

Di P. Ioannes Romanides - La traduzione è tratta da: St. Vladimir's Seminary Quaterly, vol. IV, nn. 1-2, 1955-1956.

Introduzione

Riguardo la dottrina del peccato originale com’è contenuta nell’Antico Testamento e chiarita dall’unica Rivelazione di Cristo nel Nuovo Testamento, nel cristianesimo occidentale, specialmente in quello fondato sullo sviluppo dei presupposti scolastici, continua a regnare una grande confusione che, negli ultimi secoli, sembra aver guadagnato molto terreno nelle problematiche teologiche dell’ Oriente ortodosso. In alcune scuole questo problema è stato rivestito di un’aurea di mistificante vaghezza a tal punto che perfino alcuni teologi ortodossi sembrano accettare la dottrina sul peccato originale vedendola semplicemente come un grande e profondo mistero di fede (cfr. Androutsos, Dogmatike, pp. 161-162). Quest’atteggiamento è divenuto certamente paradossale, particolarmente da quando tali cristiani, che non possono definire il nemico dell’umanità [il Demonio], sono gli stessi che affermano illogicamente che in Cristo esiste la remissione di questo misterioso peccato originale. E’ sicuramente un’ opinione molto distante rispetto alla certezza con la quale san Paolo ha affermato che noi "non ignoriamo i pensieri" (noemata) del Demonio (1).