+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI - NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA,
GRAZIA E PACE
DAL SIGNORE E SALVATORE NOSTRO GESÙ CRISTO,
E DA NOI PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO
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Fratelli e Figli benedetti nel Signore,
Attraverso la grazia e la filantropia di Dio entriamo da domani nel periodo della Santa e Grande Quaresima, il momento più adatto per volgere l’anima umana, la nostra propria anima, verso il Signore. Questo momento è un raccoglimento continuo davanti al mistero di Dio che si sviluppa ogni giorno, il mistero della salvezza dell’uomo. Per questo l’occasione offertaci dai Sacri Digiuni ha una particolare caratteristica: il ravvedimento e la sobrietà dell’anima, che è chiamata particolarmente durante questo periodo pieno di divini propositi e santità, a rendersi conto delle cose passeggere e visibili e per passare gradualmente verso le cose più importanti, superiori, verso le cose invisibili.
In modo rilevante e sinteticamente Andrea di Creta nel suo Grande Canone parla a sé e a ogni anima afflitta e affaticata dalle tentazioni e dalle preoccupazioni della vita presente. Il Santo, cosciente del peso dell’anima umana, ferita dal peccato, nella agonia grida: “Anima mia, anima mia, sorgi, perché dormi?”. Questo grido conduce alla presa di coscienza della vanità e al timore indicibile della fine della vita terrena: “La fine si avvicina e sarai (anima mia) nel turbamento”. Davanti alla fine inaspettata della vita che viene “come un ladro nella notte”, il Luminare di Creta, chiama se stesso e ogni anima ferita e pervasa dal timore della insicurezza: “Ritorna dunque in te, perché ti risparmi Cristo Dio, che è presente ovunque e che tutto ricolma”.
L’insegnamento e la voce patristica Ortodossa ci chiama, durante il periodo che ci sta davanti, a essere coscienti ciascuno di “chi siamo, dove ci troviamo e dove andiamo”, cioè dove ci dirigiamo; a percepire la vanità della vita effimera e a convertirci per quanto “in conoscenza e ignoranza, in parole e opere, in attività e in tutti i nostri sensi” abbiamo operato fino ad oggi non secondo il vangelo e la legge della Grazia di Cristo e a ravvederci. Solo allora troveremo misericordia e grazia e ci risparmierà colui che esamina i cuori e le intimità e tutti i segreti degli uomini e i pensieri che il Signore conosce, e non ci imputerà i vani pensieri che conducono alle opere vane e inutili.
La lotta che sta davanti a noi si computa nella nostra sobrietà e nel nostro ravvedimento, nella metanoia. Attraverso la metanoia, cioè attraverso la consapevolezza del nostro stato, e attraverso la confessione, la nostra vita si adorna, attraverso “la remissione dei peccati, la comunione dello Spirito Santo, la pienezza del regno dei cieli”. Il ravvedimento si identifica con la coscienza dell’uomo che si converte (cfr. 2 Cor. 1,12 e Rom. 2,15). La coscienza è dono di Dio.
Fratelli e Figli nel Signore,
Come Cristiani Ortodossi siamo chiamati a vivere il periodo della Santa e Grande Quaresima come un tempo di sobrietà coscienziosa e di ravvedimento, come un momento di eternità della nostra identità Ortodossa. Cioè, siamo chiamati a vivere e a convivere con Cristo; a vivere ecclesiologicamente e spiritualmente. Poiché solo nella vita in Cristo esiste la possibilità di ravvedere la nostra coscienza e di elevarci nel luogo della libertà reale e degli infallibili giudizi per il nostro riposo e la nostra redenzione.
Durante l’inizio di questo periodo benedetto, il Patriarca Ecumenico e la Santa e Grande Chiesa Madre di Cristo visitano ogni anima Cristiana Ortodossa stanca e gravata e inconsolabile dai valori e piaceri e godimenti della carne e di questo mondo, camminano e pregano insieme verso il “Re dei Re e Signore dei Signori, che viene a immolarsi e a offrirsi in pasto ai fedeli”. Rendi degni Signore, tutti i fedeli Ortodossi in pace e in contrizione di cuore di attraversare il sacro periodo e lo stadio che si apre “di grazia e forza, affinché dopo aver compiuto la corsa valorosamente, giungiamo tutti al giorno sovrano della tua resurrezione e con gioia incessantemente ti lodiamo con il capo incoronato” (cfr. Poema di Teodoro, Triodion).
Benedicendovi paternamente, figli amati e fedeli della Madre Chiesa, uniti con voi nelle preghiere e nelle suppliche, invochiamo su tutti la forza della Venerabile e Vivificante Croce e le intercessioni della Signora Theotokos, dei santi Angeli e di tutti i Santi, cosicché tutti quanti ci comportiamo in modo degno della nostra chiamata, come Ortodossi, e assaporiamo allo stesso modo il nutrimento e la gloria della Resurrezione del Signore, nel Quale vi è la potenza, il grazie e l’onore e la forza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Santa e Grande Quaresima 2017
Il Patriarca di Costantinopoli
Fervente supplice presso Dio di voi tutti.
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