Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

lunedì 27 febbraio 2017

Discorso catechetico per l’inizio della Santa e Grande Quaresima

+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI - NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA,
GRAZIA E PACE
DAL SIGNORE E SALVATORE NOSTRO GESÙ CRISTO,
E DA NOI PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO


***

Fratelli e Figli benedetti nel Signore,


Attraverso la grazia e la filantropia di Dio entriamo da domani nel periodo della Santa e Grande Quaresima, il momento più adatto per volgere l’anima umana, la nostra propria anima, verso il Signore. Questo momento è un raccoglimento continuo davanti al mistero di Dio che si sviluppa ogni giorno, il mistero della salvezza dell’uomo. Per questo l’occasione offertaci dai Sacri Digiuni ha una particolare caratteristica: il ravvedimento e la sobrietà dell’anima, che è chiamata particolarmente durante questo periodo pieno di divini propositi e santità, a rendersi conto delle cose passeggere e visibili e per passare gradualmente verso le cose più importanti, superiori, verso le cose invisibili.

Introduzione alla Grande Quaresima

Da "La Grande Quaresima" di p. A. Schmemann

La penitenza-conversione è il principio e la condizione di una vera vita cristiana. La prima parola di Cristo quando cominciò a predicare fu: “Convertitevi” (Matteo 4, 17). Ma cos'è la penitenza? Nella corsa precipitosa della nostra vita quotidiana non abbiamo tempo per pensare a ciò e semplicemente riteniamo che tutto ciò che dobbiamo fare si riduce all'astensione da certi cibi, al tagliar corto con i divertimenti, all'andare a confessarci, ad ottenere l’assoluzione dal sacerdote e ricevere (una volta l’anno!) la Comunione e quindi considerarci perfettamente “in ordine” sino al prossimo anno. Tuttavia ci deve essere una ragione perché la Chiesa abbia scelto sette settimane come un periodo particolare per la penitenza e perché ci inviti ad un lungo e faticoso sforzo spirituale. Tutto ciò deve certamente riguardare me, la mia fede, la mia vita, la mia appartenenza alla Chiesa. Non è dunque mio principale dovere cercare di comprendere l’insegnamento della mia Chiesa sulla Quaresima, e di essere ortodosso non solo a parole, ma anche in realtà?

domenica 26 febbraio 2017

Domenica del perdono (o dei latticini)

di Roberto Pagani

La preparazione alla Grande Quaresima termina con la domenica dei Latticini: il nome le deriva dal fatto che durante la settimana che la precede si possono ancora mangiare cibi derivati dal latte, possibilità che cesserà a partire dalla domenica sera. Un altro nome che identifica questa domenica, corrispondente al tema dominante dell’ufficiatura, è domenica del paradiso perduto (o dell’esilio di Adamo). C’è un ulteriore nome, forse il meno conosciuto ma sicuramente il più denso di significato, che è domenica del Perdono.

giovedì 23 febbraio 2017

Monaci irlandesi

Di Enzo Farinella

Da: Feile-Festa

La storia del monachesimo irlandese, da San Patrizio e San Declan, gli iniziatori di questo movimento, agli “itineranti” per Cristo, è quanto mai affascinante. Nel VI secolo d.C., l’abate di Iona (Scozia), Adamnam (624-704), in De locis sanctis 3, 6, 1-3, scrive come il monaco Arculf, di passaggio da Catania, abbia visto il fuoco del vulcano e sia rimasto colpito dal borbottare dell’Etna, che faceva tremare tutta la Sicilia. Troviamo monaci irlandesi dappertutto nel mondo allora conosciuto, in Inghilterra, Scozia, Francia, Svizzera, Belgio, Italia, Ungheria, Russia, Islanda, Groenlandia e America. Le loro qualità, soprattutto la conoscenza della lettura e dell’editoria, permisero loro di divenire consiglieri in grandi posti di responsabilità, come alla Corte di Carlo Magno, fondatori di monasteri, università (insegnanti ed educatori) e città, editori e molto rispettati in altri campi.

La Grande Quaresima: origini storiche

Visto che tra qualche giorno inizierà la Grande Quaresima, cerchiamo di capire qualcosa di più di questo importante periodo liturgico per poterlo affrontare con una maggiore consapevolezza.

Durante i primi secoli della Chiesa, non si trovano tracce della Quaresima così come la intendiamo ora. Alla fine del II secolo, Sant'Ireneo, vescovo di Lione, attesta il disaccordo che vi era tra le Chiese non soltanto sul giorno della celebrazione della Pasqua, ma anche sul digiuno che doveva precederla. “Gli uni - diceva - pensano che bisogna digiunare un giorno, gli altri due, altri tre, altri infine danno al loro digiuno una durata di 40 ore” . Il digiuno di cui parla Sant'Ireneo deve essere inteso come digiuno unico e ininterrotto.

Sappiamo da Tertulliano, che scrisse all’inizio del III secolo , che i Montanisti africani digiunavano due settimane all’anno, esclusi il sabato e la domenica, mentre i “Cattolici” si accontentavano di digiunare, il venerdì e il sabato santi, giorni in cui, essendo privati dello Sposo, dovevano digiunare secondo il comandamento del Signore.

domenica 19 febbraio 2017

Domenica del Giudizio finale (di Carnevale)

di Roberto Pagani

La preparazione alla Grande Quaresima prosegue con la domenica del Giudizio finale, che prende il nome di domenica di Carnevale perché nella settimana che segue è previsto dalla chiesa un digiuno limitato, l’astensione dalla carne: potendo quindi mangiare cibi derivati dal latte, questa settimana viene tradizionalmente chiamata dei Latticini. In vista del grande sforzo quaresimale, la chiesa ci prepara introducendoci gradualmente, conoscendo la nostra fragilità e prevedendo la nostra debolezza spirituale.

domenica 12 febbraio 2017

Domenica del Figliol Prodigo

di Roberto Pagani

La preparazione alla Grande Quaresima prosegue con la domenica del Figliol Prodigo, anch’essa debitrice del nome dalla parabola raccontata da Luca (Lc 15, 11-32).

domenica 5 febbraio 2017

Domenica del Fariseo e del Pubblicano

di Roberto Pagani

Proseguendo il cammino di introduzione alla Grande Quaresima, la domenica successiva a quella di Zaccheo prende il nome di Domenica del Fariseo e del Pubblicano. La parabola raccontata da Luca (Lc 18, 9-14) ci pone davanti ad una seconda dimensione da acquisire affinché il nostro cammino di conversione sia fruttuoso e ci conduca a celebrare la Pasqua di Risurrezione nella nostra vita: la dimensione dell’umiltà.