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mercoledì 8 agosto 2012

Parliamo di musica: Il canto russo znamenny (znamenny raspjev)

Di Dawn Gauthier



 L'illustrazione mostra la notazione znamenny con le lettere rosse Shaidurov (cinnabar) che designano l'altezza e l'inflessione di tono. L'estratto è un Irmos, parte di uno dei nove cantici che introducono un tropario o un inno d'una festa. L'illustrazione è tratta dal libro Irmosy tserkovanago znamenny penia, pubblicato dal Knigoizdatelstvo Znamenny Peniye, Kiev, 1913. (Nicholas Brill, History of Russian Church Music, Bloomington, IL: Nicholas Brill, 1980)

Introduzione al canto znamenny

Come regola generale per orientarci in questo campo, si deve dire che il canto liturgico cristiano è stato trascurato dai più per molti anni per il suo non facile accesso. Come ogni musica, il canto liturgico può essere superficialmente trovato bello, tuttavia un vero apprezzamento su di esso può nascere solo attraverso una completa comprensione della sua storia e del suo processo di composizione. In questo modo il canto liturgico può essere comparato addirittura alla musica dodecafonica del ventesimo secolo; è raro che le persone lo apprezzino pienamente senza comprendere com'è stato composto.

Il canto liturgico occidentale ha conosciuto recentemente una nuova attenzione grazie alla produzione di nuove registrazioni e incisioni discografiche. Il canto liturgico orientale, incluso quello russo, è ancora relativamente ignoto agli uditori occidentali. Questa avversione è probabilmente rafforzata dall'inaccessibilità di tale canto il quale ha una notazione e un sistema di composizione che, rispetto a quello occidentale, sono molto diversi. Per questo, è necessaria ancora molta ricerca per decifrare il corpus antico del canto liturgico russo.

Nondimeno, la cultura del canto liturgico si è diffusa grazie all'acquisizione di numerose interessanti scoperte sul canto orientale e di altre scoperte più gratificanti sul canto russo znamenny. Per capire la natura del canto liturgico znamenny, si deve scoprire la sua bella scrittura musicale.

Il canto znamenny era il principale canto liturgico della Chiesa russo-ortodossa dal tempo in cui il cristianesimo fu introdotto in Russia fino al tardo diciassettesimo secolo. Come molte cose della cultura russa, il canto liturgico è stato originalmente importato da un altro paese ma ha subito preso quelle caratteristiche che lo hanno distintamente reso russo.

Storia del canto liturgico russo

La storia dell'arrivo del Cristianesimo in Russia è nota. Vladimiro I assunse la fede cristiana e con lui tutto il suo popolo. Prima di tale decisione il principe mandò degli inviati a conoscere le religioni di vari paesi e popoli. Gli inviati che tornarono dall'Impero romano-bizantino raccontarono le cose più sublimi. Il fascino del Cristianesimo bizantino e della sua magnificenza liturgica impressionò Vladimiro che decise di dichiarare il suo paese cristiano nell'anno 988.

Così l'Ortodossia orientale è stata direttamente importata in Russia e con essa tutti di suoi retaggi culturali: l'architettura per le chiese, la pittura per disegnare le icone e la musica ecclesiastica. La musica ortodossa era ed è ancora un canto liturgico strettamente vocale. Come l'architettura e la pittura, questo canto liturgico è stato rapidamente trasformato dai russi. In “New Monuments of the znamenny Chant” Massimo Brajnikov scrive:

"La musica russa ecclesiastica - il canto znamenny - derivava dal canto bizantino. In suolo russo si trasformò quasi subito in una nuova espressione che seguiva la percezione musicale del popolo russo, la sua cultura e il suo costume. Tale canto, dal momento in cui si modificò, iniziò una seconda fase".

Notazione kontakarion del XII secolo. D. Razumovsky, illustrazione tratta dal libro di Nizhni-Novgorod Monastery. (Q. I No. 32, p.113)

L'influenza maggiore che il canto bizantino incontrò in Russia fu data dal grande corpus dei canti popolari contadini. Un aspetto molto importante del canto liturgico znamenny è il suo severo ritmo. Quest'influenza si riscontra soprattutto tra gli intervalli musicali e i frammenti delle melodie.

La storia del canto znamenny è generalmente divisa in tre periodi: il periodo pre-mongolo (dal 988 alla metà del XIII secolo), il periodo mongolo (dalla metà del XIII secolo alla metà del XV secolo) ed il periodo del tardo canto liturgico (dalla metà del XV secolo alla fine del XVII secolo). Il periodo pre-mongolo è caratterizzato dal progressivo distacco del canto russo dalla musica bizantina e dal suo contesto musicale. Abbiamo un certo numero di manoscritti superstiti di questo periodo, all'incirca venticinque, contenenti il canto liturgico znamenny. La notazione di questo periodo era la notazione "Kontakarion" proveniente da quella utilizzata nel mondo romano-bizantino. A tutt'oggi questa notazione è indecifrabile.

Il periodo mongolo non è meno frustrante ma, in questo caso, ciò è dovuto alla mancanza di fonti del canto liturgico. La devastazione operata dal giogo mongolico si può riscontrare perfino dalla totale assenza di manoscritti del canto liturgico in tale periodo. Di questo periodo si può certamente supporre che la notazione, dal momento in cui fece parte integrante della cultura russa, assunse caratteristiche sue proprie che la resero più comprensibile. Così le numerose fonti posteriori del canto znamenny sono leggibili ed accessibili agli studiosi specialisti moderni.

Il terzo periodo è contraddistinto da una grande fioritura. Il canto liturgico presenta una notazione comprensibile (da non confondersi col nome dei suoni musicali) e questo ha prodotto molti recenti studi in campo musicale. La decadenza del canto liturgico znamenny iniziò nel tardo diciassettesimo secolo, quando gli Slavi Meridionali ed Occidentali svilupparono un proprio stile di canto liturgico. La nuova corrente musicale può essere sembrata fatale ai sostenitori del canto znamenny. Invece essi, costretti a lasciare spazio al nuovo canto liturgico, si ripararono dall'enorme sua sfrenata influenza, influenza che il pensiero musicale occidentale, particolarmente quello italiano, stava potentemente esercitando in Russia. Così, ironicamente, la vittima di questa contaminazione fu lo stesso nuovo canto liturgico degli Slavi Meridionali ed Occidentali mentre il canto liturgico znamenny si conservò sotto la protezione dei Vecchio-Credenti come "loro" canto liturgico e si mantenne abbastanza inalterato nonostante il fluire del tempo.

Analisi musicale del canto znamenny

Il canto russo è stato composto con parametri estranei ai sistemi musicali occidentali. Benché il canto liturgico znamenny sia diatonico (riconoscimento del tono e del semitono), le sue somiglianze con la musica Occidentale finiscono qui. La scala usata nel canto liturgico znamenny è un po' al di sopra dell'ottava e consiste in dodici toni, da un B (Si) basso ad un D (Re) alto. Ogni tre toni hanno una suddivisione in diverse "concordanze" (in russo: soglassya): una bassa, una oscura, una brillante e una molto brillante. Quando si scrive un canto liturgico, il compositore indica in quale concordanza il canto liturgico deve essere cantato. Un singolo canto liturgico potrebbe muoversi anche tra concordanze diverse che vengono indicate nella notazione.

Moto melodico e ritmo

La melodia è solitamente strettamente congiunta con il movimento musicale (nessun salto nei toni) mentre salti di un quarto o un quinto di tono sono usati per dare un senso di pathos alla cadenza finale d’un canto liturgico. Il ritmo è principalmente dato dal quarto di nota o dalla mezza nota, con un colpo deciso alla metà nota. Ci sono anche intere note che, quando sono occasionalmente utilizzate, stanno solo alla fine d’un fraseggio o linea musicale. Nei manoscritti si possono trovare ottave di note ma, normalmente, queste sono ovunque molto rare. I cantori possono avere delle libertà espressive sostenendo mezze note o intere note più a lungo; tuttavia, alcune volte, la notazione stessa indica il tempo di questo soffermarsi.

Influenza del testo sulla composizione

Il testo è molto importante per la costruzione del canto znamenny. Lo scopo fondamentale del canto in chiesa consiste nel condurre la sacra liturgia in una maniera bella e conveniente. Non era quindi corretto che un compositore trattasse il testo con leggerezza e lo adattasse ad una melodia piacevole (come si faceva nella pratica del tempo per le canzoni popolari). Era piuttosto il testo a dettare la forma della melodia. Questo si nota anche dal fatto che non viene ripetuta alcuna parola, e viene presa ogni cura per conservare l'integrità di ogni parola del testo. Il testo è circondato da un grande sentimento di dignità e di riverenza fino al punto da lasciare spesso una nota soltanto per sillaba. Al massimo si possono trovare quattro note per sillaba.

Tonalità

Forse la caratteristica più particolare del canto liturgico russo, che confonderebbe il compositore occidentale odierno, è il sistema tonale. Il modo occidentale migliore che equivale a questo sistema è probabilmente quello dei segni di chiave (che non viene utilizzato nel canto occidentale). I compositori del canto russo hanno usato un sistema di otto tonalità, dedotto rudemente dagli echoi (toni) bizantini. Questo sistema era forse d'origine araba, e non raggruppava melodie d’una determinata scala, ma accordava a tipici modelli melodici determinati gruppi di melodie tra loro simili. Questi modelli erano chiamati popefki o kokizi.

Per esempio la prima tonalità era caratterizzata dall'avere novantatre popefki, e tutti questi potevano comporre un tono festivo e, allo stesso tempo per generale consenso, conservavano una loro solennità. Ciascuna delle otto tonalità aveva dei popefki, e ciascuna aveva una propria caratteristica o sentimento che la contraddistingueva. Per esempio la seconda tonalità era dolce e tenera, la sesta dolente, ecc. Un compositore znamenny professionale aveva memorizzato ognuna di queste tonalità e aveva memorizzato perfino i nomi di ognuno dei 400 popefki. Evidentemente, c'è una ben gran quantità di realtà sottese al canto znamenny rispetto a quelle che inizialmente incontra l'orecchio!

La notazione del canto znamenny

Notazione del canto liturgico znamenny subì molti adattamenti con il passare del tempo dal momento in cui venne importata da Costantinopoli. La notazione bizantina consisteva in un testo scritto con dei simboli sopra le sillabe che indicavano, dalla misura in cui erano raggruppati, altezza, durata ed altri essenziali elementi per eseguire correttamente il canto. Comunque, i russi utilizzando la notazione znamenny traevano un certo vantaggio tecnico. I simboli della notazione znamenny indicavano una serie di idee musicali e includevano l'intervallo musicale iniziale e il susseguente movimento tra i vari intervalli, il ritmo, la durata delle note, l'intensità e la maniera di porgere la voce. Così il cantore otteneva un'idea sufficientemente precisa di quello che doveva cantare.

Il problema principale di questa notazione era che il cantante medio poteva riconoscere i gruppi di note da cantare ma non aveva l'idea precisa di quale nota tra tre note segnate gli spettasse. Lo poteva fare solo se avesse avuto una grande e perfetta conoscenza di ogni singolo popefki. Questo era evidentemente un significativo problema che veniva risolto solo dopo anni di addestramento e di memorizzazione dei centinaia di popefki e, in tal modo c'era la sicurezza di eseguire un canto accurato. Ma così solo il più autorevole dei cantori era in grado di essere affidabile e i cantori affidabili di questo genere non potevano essere molti.

La risposta a questa difficoltà venne nella seconda metà del diciassettesimo secolo quando il maestro di Novgorod Ivan Shaidur, o Shaidurov, inventò un sistema di lettere ausiliari rosse da porre a fianco della notazione znamenny sopra il testo del canto liturgico. Ciascuna di queste lettere corrispondeva a un nota particolare della scala ecclesiastica e, in tal modo, qualsiasi cantore poteva facilmente eseguire un canto con molta più accuratezza di prima. (Cf. l'immagine centrale). Il corpus di canto con le lettere rosse di Shaidurov è evidentemente quello maggiormente accessibile al grande pubblico ed è vergognoso che il canto liturgico znamenny sia stato così presto messo da parte in favore del nuovo sistema musicale proveniente dal Sud e dagli Slavi occidentali.

In tal modo il canto znamenny s'è ritirato in una relativa oscurità: i suoi soli custodi sono stati i Vecchio-credenti. Bisogna tributare ai Vecchio-credenti l'ammirabile lavoro d'aver conservato e preservato in questo canto che molti studiosi cercano di approfondire esaminando primariamente la tradizione orale.

Molti segreti del canto znamenny sono stati dissotterrati attraverso gli sforzi perseveranti di molti musicologi. Nonostante ciò il corpus primitivo di tale canto è ancora indecifrabile. Secoli di tempo sono ridotti a nulla quando un ascoltatore del ventunesimo secolo può imparare le basi del canto znamenny e apprezzare questa musica unica come allora.

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