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lunedì 24 dicembre 2012

L’icona “Maria Nutrice della Vita”

L’icona "La Nutrice" della Madre di Dio si trovava originariamente nella Lavra (o laura, in greco cammino stretto) di San Saba il Grande, una Santa comunità vicino Gerusalemme.

San Saba archimandrita nasce nel 439 a Cesarea di Cappadocia. Attorno ai 18 anni arriva pellegrino in Terrasanta. Sul cammino sosta sempre in comunità monastiche di diverso tipo: di vita comune, anacoretiche, nelle loro grotte o capanne. È così che trova una guida nel monaco Eutimio detto «il grande», col quale condividerà la vita eremitica in Giordania. Dopo la morte del maestro si ritira verso Gerusalemme, nella valle del Cedron. Qui, col tempo, si forma intorno a lui un'aggregazione monastica frequente in Palestina: la Lavra, una comunità destinata a crescere fino ad ospitare 150 monaci e far da guida ad altri «villaggi» monastici di questo tipo. Nel 492, Saba viene ordinato sacerdote, e il patriarca Elia di Gerusalemme lo nomina archimandrita, capo di tutti gli anacoreti di Palestina. Muore, ultranovantenne, nel 532.

Prima della sua morte, il santo fondatore della Lavra predisse la visita di un pellegrino di stirpe reale che avrebbe portato il suo stesso nome. San Saba raccomandò ai suoi fratelli di dare la meravigliosa icona a tale pellegrino come una benedizione. San Saba di Serbia al secolo principe Rastko Nemanjić (figlio del condottiero, fondatore dello Stato medievale serbo Stefano Nemanja e fratello del primo re serbo Stefano Prvovenčani), fu il primo arcivescovo serbo (1219-1233) nonché una figura di spicco nel panorama politico e culturale dell'epoca. Viene venerato come santo dalla Chiesa ortodossa serba. La sua figura è stata considerata così importante nella Serbia medioevale che esistono più di dieci Vite, scritte tra il 1200 e il 1350, che narrano la sua biografia.

Terzogenito della famiglia reale e dotato fin dall'infanzia di una buona educazione, rinunciò a 17 anni all’incarico paterno di governare la regione di Hum per rifugiarsi, nascostamente dai genitori, nel monastero russo di San Panteleimon del Monte Athos, dove fu tonsurato monaco con il nome di Saba, in onore di San Saba il Grande (434-532), fondatore del monachesimo palestinese. Nel 1197 si trasferì nel monastero greco di Vatopedi, sempre presso il monte Athos e lì lo raggiunse il padre Stefano Nemanja. Verso la fine di quello stesso anno fu inviato dai monaci dell'Athos in missione diplomatica a Costantinopoli.

In questo periodo San Saba di Serbia visitò la Lavra. Non appena si avvicinò al reliquiario di San Saba, le reliquie del santo stesso si animarono e ricomponendosi si posero ai piedi del santo arcivescovo serbo. I monaci chiesero al visitatore il suo nome, e questi disse loro di essere l'arcivescovo Saba di Serbia. Obbedendo alle istruzioni del loro fondatore, i monaci di San Saba diedero all'arcivescovo l'icona de "La Nutrice" e l'Icona "delle Tre mani" (Tricherùssa sulla quale trovate un articolo qui). Il santo arcivescovo accettò l'icona con l'idea di portarla nel monastero abbandonato di Hilandar sul Monte Athos.

Ritornato da Alessio III, San Saba chiese il permesso di tornare ad occupare il monastero abbandonato di Hilandar, cosa che Saba fece con il padre e con alcuni altri monaci nel 1198 ristrutturandolo e facendolo tornare a essere uno dei monasteri più importanti per la vita monastica serba. Il padre di San Saba fu tonsurato monaco con il nome di Simeone, nome con cui più tardi fu canonizzato, e morì il 13 febbraio 1200. Dopo la dipartita del padre, Saba si ritirò a vita ascetica nel monastero di Kareya, da lui stesso costruito alla fine del 1200. Qui pose l'icona sul lato destro della iconostasi della chiesa di San Saba il grande.

L'icona è stata successivamente denominata Typikonissa, per via dei tipici di Kareya, regole monastiche scritte dallo stesso santo ed ispirate probabilmente dalla Santa Vergine in lingua serba che dovevano servire a dirigere sia il nuovo monastero che quello di Hilandar. San Saba è considerato dagli storici il fondatore dell'autocefala Chiesa ortodossa serba e celebrato come santo patrono della Serbia. La sua festa è celebrata il 27 gennaio del calendario profano (14 gennaio in quello ecclesiastico).

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