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giovedì 31 ottobre 2013

+ Arcivescovo Gabriele di Comana (1946-2013). Eterna Memoria!

Pubblichiamo una breve biografia dell’Arcivescovo Gabriele dalla quale si colgono la fede, lo spessore interiore, le capacità, la tempra e l’amore che Sua Eminenza ha profuso in tutto il suo cammino sacerdotale e particolarmente nei nove anni alla guida dell’Esarcato. Che il Signore lo accolga dove i giusti riposano e conceda a noi un nuovo Arcivescovo capace di ricalcare le orme di Mons. Gabriele e di proseguire nel cammino da lui tracciato per il bene del nostro Esarcato.

In Memoriam

Dal sito dell’Esarcato

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L’Arcivescovo Gabriele di Comana, ex vescovo ordinario dell’Arcivescovado delle parrocchie di tradizione russa in Europa occidentale ed Esarca del Patriarca Ecumenico, è morto il 26 ottobre scorso, a Maastricht (Paesi Bassi), all'età di 67 anni, dopo una lunga malattia. Egli è stato a capo dell'Arcivescovado delle parrocchie di tradizione russa in Europa occidentale - la cui sede è a Parigi e che gode di uno status di autonomia interna in seno al Patriarcato ecumenico - dal maggio 2003 al gennaio 2013. La malattia lo portò infatti, l'8 gennaio scorso, a chiedere al Patriarca Ecumenico Bartolomeo di sollevarlo dalle sue funzioni, richiesta avallata dal Santo Sinodo, a partire dal 16 gennaio.

Mons. Gabriele (nel mondo Guido de Vylder) è nato il 13 giugno 1946, a Lokeren, nei pressi di Gand (Belgio), in una famiglia fiamminga di confessione cattolica romana. Dopo gli studi secondari presso il Lycée Saint Nicolas, ricevette una formazione tecnica, essendo chiamato a succedere al padre alla guida dell'azienda di famiglia. Dopo il servizio militare, concluso nel 1966, entrò all'Istituto delle vocazioni tardive di Courtrai, dove studiò fino al 1970. Dal 1970 al 1974, studiò filosofia e teologia presso il seminario di Gand. Durante questo periodo, egli fece conoscenza con l’Ortodossia nelle parrocchie ortodosse russe in Belgio e nei Paesi Bassi, e questa ricerca lo portò a rifiutare l'ordinazione agli ordini minori nella Chiesa cattolica. Nel gennaio 1974 fu accolto nella comunione della Chiesa ortodossa nella parrocchia di S. Andrea a Gand che a quell’epoca era sotto la giurisdizione dell'Arcidiocesi. Fino al 1976, continuò la sua formazione alla sezione di studi morali e religiosi presso l'Università di Lovanio. Il 5 ottobre 1975, dopo essere stato elevato al lettorato e al suddiaconato, Guido de Vylder fu ordinato diacono da Mons. Georges di Siracusa nella parrocchia della cripta della Santa Trinità a Parigi. Il 27 giugno 1976 fu ordinato sacerdote da Mons. Georges nella Cattedrale di Sant’Alexander Nevsky a Parigi.

L'anno seguente, il 18 maggio 1977, fu nominato rettore della parrocchia di San Giovanni Crisostomo a Maastricht (Paesi Bassi) - una parrocchia fondata nel 1972 e della quale si occuperà fino al 2003 - mentre lavorava come professore di storia delle religioni nella scuola secondaria olandese dal 1976 al 1997. Negli anni successivi, partecipò attivamente alla creazione di altre parrocchie a Deventer, a Breda e ad Anversa, e vi assicurò il lavoro pastorale fino a che diventarono parrocchie indipendenti con i propri sacerdoti. Fondò anche una cappella a Kollumerpomp, in Frisia, nell'estremo nord dei Paesi Bassi. Il 9 marzo 1985, padre Guido fu elevato alla dignità di Arciprete dall’Arcivescovo Georges di Eudociade. Fu poi nominato rettore della chiesa russa di Sant’Alexander Nevsky a Liegi dal 1° gennaio 1993. Grazie ai suoi sforzi, questa parrocchia è oggi ufficialmente riconosciuta dallo Stato belga.

Nel 1993, il nuovo Arcivescovo Serge di Eukarpia nominò Padre Guido a capo delle parrocchie del decanato dell'Arcidiocesi in Belgio, Paesi Bassi e Germania. Con tale carica egli rappresentò l’Ortodossia dal 1995 al 2003 presso il Consiglio delle Chiese nei Paesi Bassi. L'11 maggio 1994, Padre Guido professò i voti monastici all'Arcivescovo Serge, nella Chiesa di San Sergio di Radonez, a Parigi, ricevendo il nome di Gabriele in onore dell'Arcangelo Gabriele (festa l’11 luglio). La Domenica successiva, fu elevato alla dignità di Igumeno. Il 21 maggio 1998 fu fatto Archimandrita. Eletto membro del Consiglio Diocesano dall'Assemblea Generale dell’Arcivescovado nel 1994, vi rimase fino al 2002 come rappresentante del clero, e poi, dal 2002 al 2003, ex officio come vescovo ausiliare. Fu anche, dal 2000 al 2003, membro della commissione disciplinare. Prese parte, nel mese di ottobre del 1998, alla delegazione guidata dall'Arcivescovo Serge al Fanar, sede del Patriarcato di Costantinopoli, per revisionare lo statuto dell'Arcidiocesi all’interno del Patriarcato Ecumenico, discussione che porterà alla concessione del Tomos nel giugno 1999.

Sempre alla fine degli anni ‘90, l'Archimandrita Gabriele partecipò anche a un pellegrinaggio diocesano in Terra Santa e ad un altro nei monasteri della Russia. Eletto il 1° gennaio 2001 Vescovo di Comana e ausiliario dell’Arcivescovo Serge dal Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico, ricevette l'ordinazione episcopale il 24 giugno 2001 nella Cattedrale di Sant’Alexander Nevsky a Parigi. Dopo la morte dell’Arcivescovo Serge, il 22 gennaio 2003, egli assunse l’interim a capo dell'Arcidiocesi come locum tenens. Fece fronte ad attacchi violenti che coinvolsero sia la sua persona che lo status canonico dell'Arcidiocesi nel Patriarcato di Costantinopoli. La diffusione di una lettera inviata dal Patriarca di Mosca Alessio II, il 1 aprile 2003, alle "parrocchie di tradizione russa in Europa occidentale", per offrire loro una nuova struttura organizzativa ecclesiale sotto la giurisdizione del Patriarcato di Mosca suscitò forti tensioni che l’Arcivescovo Gabriele dovette affrontare.

Eletto a capo dell'Arcidiocesi al secondo scrutinio dall’assemblea dei delegati chierici e laici il 1° maggio 2003 con una larga maggioranza (134 voti su 168 votanti), Mons. Gabriele fu elevato alla dignità di Arcivescovo dal Santo Sinodo del Trono Ecumenico il 3 maggio e nominato dal Patriarca Bartolomeo Esarca Patriarcale. La sua solenne intronizzazione ebbe luogo il 24 giugno nella Cattedrale di Sant’Alexander Nevsky.

Da quella data egli ha guidato l'Arcidiocesi presiedendo il Consiglio Diocesano, quattro Assemblee Generali (nel 2004, 2007, 2008 e 2010), numerose assemblee pastorali e conferenze diocesane, organizzate di sua iniziativa. Oltre al suo ufficio alla guida dell'Arcidiocesi, Mons. Gabriele ha esercitato le funzioni di rettore dell'Istituto Teologico Saint Serge dal 2003 al 2013, di rettore della parrocchia del Cristo Salvatore a Asnières dal 2003 al 2011 e di rettore della parrocchia della Cattedrale Sant’Alexander Nevsky, dal 2009 al 2013.

Mons. Gabriele ha affermato la presenza dell'Arcivescovado sulla scena inter-ortodossa. Ha fatto diverse visite alla sede del Patriarcato Ecumenico. Ha partecipato a delegazioni ufficiali a fianco del Patriarca Bartolomeo presso la Chiesa di Georgia, a Tbilisi, nel 2004 e nel 2006 e presso la Chiesa ortodossa russa a Kiev, nel luglio 2008. Si è recato in visita ufficiale presso la Chiese di Polonia, nel maggio 2008, e di Finlandia, nel febbraio 2005. Ha ricevuto e incontrato a Parigi tre volte il Patriarca Bartolomeo (febbraio 2007, aprile 2009 e aprile 2011), ma anche il Patriarca Alessio II di Mosca nell'ottobre 2008, il Metropolita Sawa di Varsavia nel settembre 2004, il Metropolita Leone di Finlandia, nell’agosto 2004. Ha presieduto il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, nell’ottobre 2011, durante il quale è stato decorato dal Patriarca di Gerusalemme Teofilo III con la Croce di Cavaliere del Santo Sepolcro.

I nove anni passati da Mons. Gabriele a capo dell'Arcidiocesi sono stati segnati da numerosi eventi, alcuni brillanti e apportatori di grazia (in questo senso l'Arcivescovo Gabriele si è recato in visita in tutte le parrocchie e le comunità dell'Arcidiocesi, senza eccezione; ha presieduto numerose consacrazioni di nuovi luoghi di culto in tutta Europa, tra cui la nuova chiesa del monastero di Notre-Dame-de-Toute-Protection a Bussy-en-Othe; ha ordinato una quarantina di sacerdoti e diaconi), altri più oscuri (la presa forzata della chiesa di Biarritz e il processo che ne seguì, il passaggio al Patriarcato di Mosca delle parrocchie di Perpignan, Lione, Altéa e Charleroi, la perdita della cattedrale di San Nicola di Nizza per decisione del tribunale civile in favore dello Stato russo), ed è senza dubbio troppo presto per fare una valutazione definitiva in questo periodo.

L'accettazione nella giurisdizione di Costantinopoli di diverse parrocchie ortodosse in Gran Bretagna, guidate dal loro vescovo a quel tempo, il Vescovo Basilio (Osborn), e la loro integrazione nell’Arcidiocesi ha costituito da parte di Monsignor Gabriele un atto coraggioso che mirava a consentire a queste comunità di continuare a condurre la propria vita liturgica e pastorale, in pace e in conformità con l'eredità spirituale del loro fondatore, il metropolita Antonio di Sourozh, che queste parrocchie non ritenevano più possibile custodire nella loro precedente appartenenza canonica. La solenne proclamazione della glorificazione di Padre Alexis Medvedkov, di Padre Dimitri Klepinine, di Madre Marie (Skobtsov) e dei loro compagni Elia Fondaminsky e Yuri (Georges) Skobtsov, canonizzati dal Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico su richiesta di Mons. Gabriele il 16 gennaio 2004, fu, senza dubbio, un momento cruciale con un particolare significato per la Chiesa ortodossa in Occidente come pure per la Chiesa universale.

E' stata la prima canonizzazione di santi della Chiesa Ortodossa che sono vissuti in Europa occidentale nei tempi moderni. Mons. Gabriele presiedette la solenne liturgia di glorificazione, il 1° e il 2 maggio 2004, nella Cattedrale di Sant’Alexander Nevsky.

La salute dell’Arcivescovo Gabriele che era stato trattato per un tumore ai polmoni all'inizio del 2011, si è rapidamente deteriorata nella seconda metà del 2012 a causa degli effetti della chemioterapia. Dal suo ritiro, nel gennaio di quest'anno, Monsignor Gabriele si era trasferito nella sua casa vicino alla chiesa di Maastricht e continuava a seguire un trattamento medico molto pesante. Pochi giorni prima della sua morte era stato collocato nella casa di accoglienza e di cura "Da Keerderberg". Dopo un improvviso peggioramento delle sue condizioni, il 24 ottobre era stato trasferito nuovamente presso l'Ospedale Accademico di Maastricht (AZM).

E' lì che è si è spento la notte tra il 25 e il 26 ottobre. Immediatamente dopo l'annuncio della sua morte, il Metropolita Emmanuel ha diffuso il seguente messaggio: "Ho appena appreso una notizia dolorosa e desideravo condividerla subito con voi. Mons. Gabriele è morto. Pregare per il riposo della sua anima e che la sua memoria sia eterna".

Il corpo del defunto Arcivescovo è stato posto nella chiesa di Maastricht la sera del 26 ottobre, e sarà trasferito a Parigi a metà settimana. I funerali di Mons. Gabriele saranno celebrati (sabato 2 novembre, N.d.T.) presso la Cattedrale di Sant’Alexander Nevsky, sotto la presidenza del Metropolita Emmanuel, che amministra temporaneamente l'Arcidiocesi. La tumulazione avverrà quindi nella cripta della chiesa del cimitero di Sainte-Geneviève-des-Bois (Essonne), dove riposano già i suoi predecessori, i metropoliti Evloghij e Vladimir e gli arcivescovi Georges (Tarassoff) , Georges (Wagner) e Serge (Konovaloff).

"Ecco dunque giunto il momento di separarmi da voi. [ ... ] Al di là delle tribolazioni di ogni genere, abbiate sempre fiducia e speranza nella Parola di Dio, che è il pegno della nostra salvezza e il rafforzamento della nostra Chiesa. La libertà della Chiesa e l'universalità della Fede Ortodossa sono i due tesori che ho cercato di conservare, sull'esempio dei miei predecessori a capo di questa Arcidiocesi. E questo per permetterci di concentrarci su ciò che agli occhi dei discepoli di Cristo , deve essere la "sola cosa necessaria": "Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia", come ci comanda il Signore stesso (Mt 6:33). La mia ultima parola sarà di domandarvi di custodire il vostro amore e la vostra unità. E’ là il tesoro più prezioso della nostra Chiesa. Che il Signore si degni di "darvi uno spirito di saggezza" e "illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati" (Ef 1, 17-18)" (Lettera pastorale di Mons. Gabriele, datata 8 gennaio 2013).

Che il Signore accordi il riposo al suo fedele servitore e lo accolga nel suo Regno!

A.N.

Ecco un estratto da una lettera pastorale di Monsignore pubblicata per la Pasqua 2012:

Messaggio di Pasqua 2012

" ... Quando guardiamo alle nostre vite, alla vita di tutti gli uomini della terra, siamo tentati dalla tristezza e potremmo dire come l’Ecclesiaste: "Tutto è vanità e inseguire il vento"(Ecc II, 17). Quante disgrazie, quanti amori si infrangono! La malattia grave, l'incidente inaspettato, la vecchiaia in cui tutto declina sono altrettanti motivi di sconforto. Molti giovani dubitano del loro futuro e sono sopraffatti dall'angoscia, cercando talvolta dei sostituti senza futuro. Di fronte a queste paure, di fronte a queste angosce, dobbiamo ricordare che prima di Pasqua c’è il Venerdì della Passione! Dobbiamo ripensare al Getsemani - "La mia anima è triste fino alla morte" - e alla crocifissione - "Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Così comprenderemo che la Risurrezione non è una semplice e piacevole festa di famiglia che si dimentica già l’indomani, ma una vera effusione, un inno alla vita e all'amore! Se Cristo ha accettato la sofferenza, l'abbassamento (la "kenosi"), l’esclusione, il rifiuto, la tremenda solitudine, l'abbandono degli apostoli e, infine, la morte sulla Croce, è perché attraverso il mistero della Risurrezione che è seguito noi non avessimo più paura!".

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