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martedì 3 giugno 2014

Ucraina: Il Metropolita Alexander (Drabinko) pronostica una separazione tra Chiesa Ortodossa ucraina e il Patriarcato ortodosso di Mosca

Da Parlons d'Orthodoxie – la traduzione è mia.
 
Il Metropolita Alexander (Drabinko), segretario del Primate della Chiesa Ortodossa ucraina (Patriarcato di Mosca), ha pubblicato sul suo blog una dichiarazione il cui testo è il seguente:
 
 
"Le milizie del sud-est dell'Ucraina non godono di un ampio sostegno popolare, esse sono costituite da "separatisti". Si supponeva che il sud-est si pronunciasse contro l'integrazione europea dell'Ucraina. Ma è diventato chiaro negli ultimi mesi che l'ipotesi secondo la quale la popolazione di questa regione sarebbe impregnata di una "mentalità sovietica " era infondata. Le forze esterne che sognavano di suscitare divisioni in Ucraina non sono state in grado di farlo. Solo una minoranza di persone supportano i separatisti di Donetsk e di Lugansk . Le "milizie ortodosse del Donbass" non hanno nulla in comune con l'Ortodossia. 
 
La Chiesa deve, in queste nuove circostanze, rinunciare all'utopia della "civiltà ortodossa" e smettere di considerarsi come un corpo dello Stato. I Canoni non prevedono una revisione immediata o automatica dello statuto della Chiesa al modificarsi delle linee di confine. La storia dell'Ortodossia, però, mostra che la comparsa di strutture statuali valide e complete politicamente e culturalmente determina la formazione nel territorio in questione una struttura ecclesiale autosufficiente.
 
Gli eventi recenti mostrano che la maggioranza degli ucraini si considerano appartenenti all'Europa. Vogliono vivere in un paese indipendente. Queste tendenze sono emerse prima nell'ovest e nel centro (dell’Ucraina, n.d.t.), dove esse sono più forti".
 
Il Metropolita Alexander si mostra estremamente critico verso Victor Yanukovich:
"Questo personaggio ha dato l'ordine di aprire il fuoco sui manifestanti a Kiev. Pensava di essere diventato una sorta di "imperatore ortodosso". Egli non dava ascolto alla voce della Chiesa, perché era convinto che la Chiesa non potesse vivere senza lo Stato. Yanukovich era convinto che l'unità della Chiesa e dello Stato fosse indissolubile e che egli stesso personificava questa unità. Come capo di Stato era sicuro di poter disporre degli affari della Chiesa come dei propri. Ha pensato di poter rimuovere dall'incarico il primate della Chiesa, molto anziano, che ha avuto il coraggio di opporsi all'arbitrato del presidente".

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