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sabato 23 gennaio 2016

Il “Concerto delle Dame” Ferraresi


Nel 1580, a Ferrara, il duca Alfonso II d'Este fondò il gruppo musicale “Il Concerto delle Dame”. Sua moglie Margherita Gonzaga aveva selezionato personalmente i membri di questo esclusivo ensemble totalmente femminile composto dall'arpista Laura Peperara, dalla liutista Anna Guarini e dalla violista Livia d'Arco.
 
Documenti dell'epoca dimostrano che tutte e quattro furono chiamate alla corte per la bellezza della voce, che furono pagate molto bene, e che dovevano essere disponibili per concerti o esecuzioni in qualsiasi momento del giorno.
 
Quello che divenne noto come il “concerto secreto” si esibiva quotidianamente nelle stanze di Margherita, ottima cantante e danzatrice, e alle esecuzioni venivano ammessi pochi e selezionati ospiti. La bravura delle Dame è testimoniata dal nobile Vincenzo Giustiniani che commenta il canto di "quelle dame di Ferrara, che facevano a gara non solo al metallo et alla disposizione delle voci, ma nell'ornamento di esquisiti passaggi, col moderare e crescere la voce forte o piano, ora con l'accompagnamento d'un soave interrotto sospiro, ora con gruppi, ora a salti, ora con trilli lunghi, ora brevi e con azione del viso e dei sguardi e de' gesti che accompagnavano appropriatamente la musica e li concetti…"

Del gruppo faceva parte un gentiluomo napoletano con una bella voce di basso, Cesare Brancaccio. I termini del suo contratto però chiarivano che avrebbe dovuto partecipare solo saltuariamente alle attività del gruppo.

Il Concerto delle Dame era presente in ogni occasione importante della corte e vari cronisti hanno descritto i concerti da loro presentati. Le musiche suonavano l’arpa a tre ordini, il clavicembalo, il clavicordo e diversi strumenti ad arco, liuti e flauti e cantavano duetti, trii, a volte accompagnando se stesse e a volte con l'accompagnamento di altri strumentisti al servizio del duca: cornetti, tromboni, archi.


Il carattere elitario e riservato di questi eventi, assieme ad una proposta musicale assolutamente d'avanguardia e innovativa per l'epoca, contribuirono a far crescere l'alone di fama leggendaria attorno alle “dame di Ferrara”. Per loro composero alcuni tra i musicisti più noti del tempo, tra cui Monteverdi, Gesualdo da Venosa e Luzzasco Luzzaschi, oltre a poter vantare un loro repertorio originale raccolto dal duca Alfonso in alcuni libri mai dati alle stampe ma prodotti come omaggio per gli ascoltatori esterni.
 
Il Concerto delle Dame rivoluzionò il ruolo delle donne nella professione musicale, e continuò la tradizione della corte degli estensi come centro musicale. La fama del gruppo si diffuse presto in tutta la penisola italiana, ispirando imitazioni presso le corti dei Medici e degli Orsini. La fondazione del Concerto delle Dame fu il più importante evento nella musica profana italiana del tardo XVI secolo. L'innovazione musicale realizzata a Ferrara fu importante per lo sviluppo del madrigale e per la cosiddetta seconda pratica.

 
Vi sono due diversi stili di madrigali scritti e/o ispirati al Concerto delle Dame . Il primo è il “lussureggiante” stile degli anni 1580. Il secondo è nello stile della seconda pratica, scritto negli anni 1590. Luzzasco Luzzaschi compose musica in entrambi gli stili. Musicalmente, le opere di Luzzaschi sono molto selettive e basate su temi melodici, piuttosto che su strutture armoniche. Egli riduce l'effetto di sezionamento delle sue tecniche compositive indebolendo le cadenze. La sua tendenza a reiterare melodie a voci diverse, tra cui la voce di basso, porta a creazioni tonali che a volte sono sconcertanti. Questi aspetti del suo fare musica molto più polifonica rispetto alle ultime composizioni di Monteverdi, sono quindi più conservatori; tuttavia, l'uso da parte di Luzzaschi di bruschi salti melodici e armonici dissonanti sono una sua caratteristica personale. Queste dissonanze, che contrastano nettamente con il trattamento accurato della dissonanza durante la maggior parte del XVI secolo, sono strettamente connesse con i madrigali polifonici ornati del Concerto delle Dame.


L'idea di formare un ensemble femminile erudito nel canto e nella musica fu suggerito al duca Alfonso da un'esibizione a cui aveva assistito a Modena nel 1568: il concerto di madrigali era stato eseguito da Tarquinia Molza, intellettuale, poetessa, filosofa e profonda conoscitrice di latino, greco ed ebraico. Tarquinia, oltre ad essere l'ispiratrice del concerto secreto, si unirà più volte al trio in concerti pubblici, stabilendosi poi definitivamente a Ferrara come damigella d'onore di Eleonora e Lucrezia, sorelle del duca.

Fonti dell’epoca riferiscono che quando le esecutrici avevano preso i loro posti, la “maestra del Concerto entrava e con un lungo bastone di legno dava il segnale dell'inizio”. Essa, come tutte le altre componenti del gruppo, proveniva da una famiglia benestante.

L'arpa "Estense"

Vediamo qualche notizia sulle “Dame di Ferrara”.

Laura Peperara nacque nel 1563 a Mantova, figlia di Vincenzo, precettore dei principi Gonzaga. Crebbe a corte in un ambiente colto e raffinato e il suo fascino intellettuale colpì Torquato Tasso, che se ne invaghì perdutamente. Virtuosa dell'arpa e del canto, fu allieva di Abramo dell'Arpa (1503-1587). La Peperara vanta dediche illustri da parte di alcuni dei più importanti musicisti dell'epoca, quali Luca Marenzio, Orazio Vecchi, Orlando di Lasso, Gabrieli e molti altri.

Anna Guarini nacque a Ferrara nel 1563, figlia di Giovanni Battista Guarini, uno dei più illustri esponenti del barocco letterario italiano, che frequentava artisti e letterati ed era introdotto nell'ambiente dei teatri, per cui compose numerosi drammi pastorali come il celeberrimo Pastor Fido. La Guarini fu indirizzata dal padre allo studio del liuto e del canto. La madre Taddea Bendidio Guarini, a sua volta di antica e nobile famiglia, era musicista, e con le sue sorelle, Vittoria e Isabella, era stata, intorno al 1570, tra le più brillanti musiciste alla corte di Ferrara. Sposò nel 1585 il conte Ercole Totti che, infastidito dalla sua partecipazione al “concerto secreto” e sospettoso di tradimento, la uccise nel 1598.

Livia D'Arco nacque da una nobile famiglia mantovana nel 1665 e a 15 anni giunse a Ferrara al seguito di Margherita Gonzaga. Lì studiò la viola d'amore con Ippolito Fiorini. Una volta scoperta la bellezza della sua voce, Alfonso d'Este le diede la possibilità di studiare canto per due anni con Luzzasco Luzzaschi. Nel 1582, per volere di Margherita, debuttò nel trio femminile come cantante e violista.

Quanto a Tarquinia Molza, nonostante il successo del Concerto delle Dame la sua felice carriera musicale si interruppe bruscamente. In seguito ad un'infelice storia d'amore con il compositore Jacques de Wert si ritirò nella villa di campagna della famiglia, rinunciando a dirigere e a presentare pubblicamente i propri lavori. Ella compose musiche per voce, liuto, viola ed arpa ed è autrice della poesia Nella dolce stagione di primavera musicata da Pietro Vinci.

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