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Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

lunedì 31 ottobre 2016

Messaggio di Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo per i 25 anni della sua elezione al trono ecumenico

Fonte: ortodossia.it

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MESSAGGIO A TUTTI I FEDELI DEL PATRIARCATO ECUMENICO
OVUNQUE NEL MONDO
DI SUA SANTITA’ IL PATRIARCA ECUMENICO
B A R T O L O M E O
PER I 25 ANNI DELLA SUA ELEZIONE SUL TRONO ECUMENICO

            Rendiamo lode e glorificazione al Dio Trino, che ci ha reso degni di giungere al compimento dei venticinque anni dal giorno in cui siamo saliti, per disposizione del Santo e Sacro Sinodo presente in città, sul Trono Apostolico e martire della Chiesa Costantinopolitana. Per Grazia di Dio avendo attraversato felicemente questo lungo periodo di servizio del Primo Trono della Chiesa Ortodossa, ci ricordiamo da una parte i passi, le esperienze, le preghiere, i progressi e le azioni, e dall’altra gioiamo per questo con ottimismo e speranza possente nel futuro e esclamiamo oggi il “Gloria a Dio per ogni cosa” del nostro Santo Predecessore Giovanni, Colui che aveva la lingua fluente come l’oro (Crisostomo).

            Ringraziamo dal profondo del cuore tutti coloro che hanno contribuito nello sforzo della nostra Modestia, a portare la croce della dignità Patriarcale, che la Santa e Grande Chiesa di Cristo ha posto sulle nostre spalle con la nostra elezione, avendo aggiunto a ciò la angoscia e la speranza della pia Stirpe degli Ortodossi, tanto del Patriarcato Ecumenico quanto dell’intera Chiesa Ortodossa.

            Durante il tempo del nostro servizio Patriarcale, tanti hanno contribuito come altri Cirenei per alleggerire il peso e per lenire spesso le pene e la fatica dell’andare avanti. Rammentiamo con riconoscenza le parole e le opere dei fratelli, chierici e laici della Madre Chiesa martire coraggiosa, dei vicini e dei lontani, i quali non sono stati fermati da tempo e fatica per supportarci nel venticinquennale lungo percorso. Le visite pastorali della nostra Modesta alle Eparchie del Sacro Trono Ecumenico sparse per il mondo e il contatto con i fedeli che portano il nome di Cristo, così come con le stimate Autorità dei diversi Paesi, ha costituito per noi una occasione unica di reale dialogo, di relazioni interpersonali e di spiritualità insieme.

            Questo progresso non avrebbe il risultato desiderato, senza l’amore e la compartecipazione dei Fratelli Primati delle restanti Chiese Ortodosse Autocefale. Questo fraterno supporto dei Beatissimi Primati, che ringraziamo di cuore, ma anche la dimostrazione di rispetto da parte del Sacro Clero, della Autorità e del nobile popolo, dalla punta più estrema dell’Africa fino alla Siberia, e dall’Estremo Oriente fino ai confini dell’Occidente, è stato toccante e illimitato. Testimonianza di ciò sono inoltre le visite al Fanar dei chierici e dei laici delle altre Chiese Ortodosse, fatto che accentua e rinvigorisce i nostri legami spirituali inestricabili e la incrollabile unità della Chiesa.

            Rammentiamo con commozione la ospitalità abramitica che abbiamo beneficiato dai nostri fratelli Primati e dai Vescovi. Rammentiamo il pio popolo che ci ha dato il benvenuto con lacrime di commozione e con varie manifestazioni di amore schietto. Non dimentichiamo i devoti monaci e monache, i quali spesso ci hanno ospitato e che pregano incessantemente per la nostra Modestia e per la Chiesa dei poveri di Cristo.

            La Chiesa Ortodossa è Una, ha come capo il Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha reso degni di convocare, col parere concorde degli altri Beatissimi Primati, a Creta il Santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa, tenutosi recentemente. Questo grandissimo fatto storico della nostra Santa Chiesa, ci riempie di grandissima gioia e possiamo vantarci nel Signore, poiché questo costituisce il momento culminante del nostro Patriarcato. Il Santo e Grande Sinodo ha dimostrato la identità sinodale della Chiesa Ortodossa ed è un dovere di tutti noi, sia di coloro che hanno partecipato, sia di coloro che sono stati impossibilitati dall’essere presenti, la accettazione e la applicazione delle Decisioni del Sinodo, come anche la diffusione e la coltivazione dello spirito di unità nel pio gregge Ortodosso ovunque nel mondo.

            Comprendendo le esigenze dei tempi, abbiamo continuato e incoraggiato il Dialogo Teologico con il restante Mondo Cristiano, ma anche il Dialogo Accademico con le altre Religioni. Commemoriamo con riconoscenza e riconosciamo le fatiche ed il grande contributo di coloro che hanno preso parte e di coloro che prendono parte in tutti questi dialoghi, dove è stata data e viene data con franchezza la testimonianza seria della Fede Ortodossa.

            Il continuo flagello della guerra e del terrorismo attraverso il pianeta non ha cessato di occupare la nostra Modestia. L’onda di violenza, che colpisce molte regioni del mondo, ha portato come risultato la umiliazione dei popoli e le persecuzioni dei fratelli Cristiani in Medio Oriente. Preghiamo per i Cristiani martirizzati e rivolgiamo un appello ad ognuno che è coinvolto, di far cessare le ostilità e le azioni criminali.

            La nostra Santissima Chiesa prega per la pace del mondo intero e considera il rispetto della persona e della libertà individuale, fondamentale e inalienabile diritto di ogni essere umano. Non esiste una guerra “santa”. Solo la pace è sacra e fine ultimo comune.

            Con angoscia e dolore profondissimo seguiamo il dramma dei profughi che vengono espulsi con violenza dai loro focolari domestici, e che sperano in un mondo migliore ed in una nuova patria. La nostra recente visita al centro di accoglienza dei profughi di Lesbo, con Sua Santità il Papa Francesco e Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene Ieronimos, ha costituito un comune sforzo di consapevolezza della opinione comune mondiale sul prossimo che soffre.

            Il mondo oggi attraversa una grande crisi economica e sociale. Il fenomeno della globalizzazione causa gravi sconvolgimenti alla economia mondiale e sconvolge la coesione sociale, allargando il divario tra poveri e ricchi. Il principio di autolegiferazione dell’economia, che autonomizza l’economia dalle necessità umane, porta come risultato la speculazione e lo sfruttamento. Noi ci opponiamo alla attività economica come fine a se stessa, e suggeriamo una “economia dal volto umano”, guidata dai principi evangelici della giustizia e della solidarietà.

            Dall’inizio della nostro servizio Patriarcale, ci siamo occupati a fondo per la promozione della protezione dell’ambiente naturale. Siano economi e protettori della creazione di Dio e abbiamo un dovere sacro di rispettare e rendere questo dono datoci da Dio, integro e indenne alle generazioni che verranno. La crisi spirituale ed etica dell’uomo, l’abuso della sua libertà, hanno condotto alla rottura della sua relazione col creato e al travisamento del suo corretto uso. Oggi non sfruttiamo solo le risorse naturali del nostro pianeta, non solo contaminiamo l’ambiente naturale, ma abbiamo esteso la contaminazione anche allo spazio, in quanto negli ultimi anni aumenta rapidamente il volume dei cosiddetti “rifiuti spaziali” e si fa parola ancora anche per lo sfruttamento delle risorse di altri corpi celesti. Unica soluzione è il cambiamento radicale di mentalità, la transizione da uno stato possessivo e consumistico ad un uso eucaristico ed ascetico della creazione e la educazione con questo spirito dei giovani per affrontare l’ambiente con sensibilità, rispetto e responsabilità.

            Inneggiamo e ringraziamo, con umiltà e supplica, il Dio eccelso, nel compimento degli interi venticinque anni al Timone della Chiesa  Primaziale dell’Ortodossia, e rivolti verso tutti voi, venerabili fratelli e figli amati nel Signore, domandiamo le suppliche e le vostre preghiere verso “il grande Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo” (cfr. Tit. 2,13) per rafforzarci  nella fruttuosa continuazione del opera di servizio, a gloria del Suo onorato Nome, “che è al di sopra di ogni Nome” (Fil. 2,9).

Nel Patriarcato, il 22 Ottobre 2016

Bartolomeo di Costantinopoli

Amato fratello in Cristo e

Fervente supplicante verso Dio

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