Sui Salmi
Perché bisogna accostarsi all’Eucaristia in santità di vita.
[…] Pensa, o uomo, quale grande dignità consegui; e poiché tu stesso sei divenuto tempio, pensa con quanta purezza è giusto che debba presentarti! Come manifesterai la tua purezza? [Potrai farlo] se scaccerai ogni cattivo pensiero; se farai in modo di chiudere ogni ingresso della tua mente alle azioni del demonio; se, come si fa nei santi templi, perseveri nel rendere bella la tua anima.
Infatti, se nel tempio giudaico non era consentito a tutti entrare in qualsiasi luogo, ma vi erano molte e varie divisioni, in quanto vi era una parte assegnata ai proseliti, un’altra ai Giudei ai quali era stata data fin dall’inizio, un’altra ai sacerdoti, un'altra al solo sommo sacerdote, e questo non [poteva entrare] sempre ma una sola volta all’anno; pensa allora quanta santità è necessario che tu abbia in te stesso, dal momento che hai ricevuto dei simboli ancora più grandi di quelli che essi ricevettero nel Santo dei Santi. Ad abitare in te, infatti, non tiene i Cherubini, ma il Signore degli stessi Cherubini, non hai né l’arca, né la manna, né le tavole di pietra e neppure la verga di Aronne, ma il corpo e il sangue del Signore, lo Spirito al posto della lettera, la grazia che supera ogni umano pensiero, hai un dono inenarrabile. Ebbene, con quanti più grandi simboli e più venerabili misteri sei stato onorato, di tanta maggiore santità sei tenuto a rendere conto. Perciò se trasgredirai i comandamenti, riceverai un castigo più duro.
(Salmo 133, 1-2; PG 55, 386)
Eucaristia e santità della lingua.
Poni, Signore, una custodia alla mia bocca. … Pensa che la lingua è il membro con il quale parliamo con Dio e con il quale celebriamo le lodi. È il membro con il quale riceviamo il tremendo sacrificio. I fedeli sanno bene ciò che si sta dicendo. È necessario, pertanto, che la lingua si libera da ogni accusa, maledizione, parola oscena e calunnia. Se qualche pensiero impudico ci incalza, dobbiamo soffocarlo dentro di noi, senza permettergli di giungere alle nostre labbra. Anche se il suo animo esasperato ti porta a nutrire rancori, devi estirpare anche questa radice: la porta sia custodita e ben guardata, senza permettere che all’interno possano nascere cattivi pensieri; ma se nascono, bisogna soffocarli all’interno stesso ed estirparne la radice.
(Salmo 140 [141], 3; PG 55, 433)
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