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domenica 1 dicembre 2013

Ma allora non è vero che “l’Ucraina ha scelto la libertà”!

In Ucraina continuano le manifestazioni contro la decisione del presidente ucraino, Viktor Yanukovich, di non sottoscrivere il trattato di associazione con l'Ue e di rinsaldare, invece, le relazioni con Mosca. Evidentemente il popolo ucraino non è d’accordo con questo piano e sta levando alta la sua voce nelle piazze, malgrado le violente repressioni delle manifestazioni messe in atto dalla polizia. Questo dimostra quanto avventate siano state alcune affermazioni lette in giro per il web nei giorni scorsi.

Da Repubblica

Ucraina, teste cuoio in azione: cariche e manganelli.

Manifestanti occupano municipio

Ucraina, teste cuoio in azione: cariche e manganelli. Manifestanti occupano municipio

La polizia ha lanciato gas lacrimogeni davanti alla sede della presidenza contro gli oltre 350 mila dimostranti. Feriti 100 agenti. Distrutte le telecamere ai giornalisti. Nella notte il tribunale aveva vietato le proteste in varie aree di Kiev. Yanukovich: "Farò il possibile per avvicinare il Paese alla Ue"

01 dicembre 2013

KIEV - Il presidente ucraino, Viktor Yanukovich, ha detto che farà "tutto il possibile per avvicinare il paese all'Unione europea". Le sue parole arrivano mentre a Kiev e in altre città del Paese oltre 350 mila persone stanno protestando contro la decisione del governo di congelare la firma di un accordo di associazione con l'Ue. Gli scontri sono violenti. Per sgomberare i manifestanti davanti al palazzo presidenziale di via Bankovskaya sono intervenuti i Berkut, le teste di cuoio. Cariche e manganellate anche ai giornalisti, ai quali sono state distrutte le telecamere. Centinaia di manifestanti feriti e circa 100 poliziotti.

Gli attivisti del partito nazionalista di opposizione Svoboda (libertà) hanno preso possesso del municipio di Kiev. Hanno rotto i vetri e sono entrati. Lo ha reso noto il loro leader, Oleg Tiagnibok da un palco improvvisato in piazza Maidan, cuore della protesta pro Ue. "Dislocheremo temporaneamente il nostro quartier generale nell'edificio, poi lo trasferiremo in via Bankovskaya" ha dichiarato. In precedenza gli attivisti avevano occupato la sede dei sindacati. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti davanti alla sede della presidenza ucraina. Un gruppo ha cercato di sfondare il cordone degli agenti usando anche un trattore, ferendo un poliziotto. I cittadini favorevoli all'Unione europea sono scesi in piazza sfidando il divieto del governo che ha proibito i cortei in centro. Si sono radunati nel parco Taras Shevchenk e poi hanno marciato verso Piazza dell'Indipendenza, dove hanno abbattuto le transenne erette attorno a un albero di Natale per scoraggiare gli assembramenti. "Abbasso la gang!", uno degli slogan più ripetuti dalla folla più imponente vista a Kiev dai tempi della Rivoluzione arancione, che sventolava migliaia di bandiere giallo-blu ucraine.

I leader delle forze di opposizioni ucraine però hanno preso le distanze dagli incidenti avvenuti davanti alla presidenza a Kiev, sostenendo che sono stati deliberatamente pianificati per dare al presidente Viktor Yanukovich la possibilità di proclamare lo stato di emergenza. "Sappiamo che il presidente vuole dichiarare lo stato di emergenza nel Paese", ha affermato l'ex ministro dell'economia Arseny Yatsenyuk. Durante la notte un tribunale di Kiev aveva proibito fino al 7 gennaio qualsiasi tipo di manifestazione nella zona di Piazza dell'Indipendenza. Il ministro dell'Interno ucraino, Vitaly Zakharchenko, ha avvertito che se ci saranno disordini di massa le forze di sicurezza reagiranno ancora: "Non siamo la Tunisia o la Libia", ha spiegato alludendo alle rivolte arabe che hanno deposto i regimi dei due Paesi nordafricani.

Intanto il premier, Mykola Azarov, ha annunciato che presto il presidente Viktor Yanukovich si recherà a Mosca per discutere di un rafforzamento dei rapporti economici, dopo il no al trattato di associazione con l'Ue dettato proprio dalla necessità di scongiurare un boicottaggio commerciale da parte di Mosca. Yanukovich vuole "firmare una roadmap per la cooperazione che presuppone il ritorno alla normalità nei rapporti economici e commerciali", ha aggiunto Azarov, senza precisare la data della visita che avverrà sulla via del ritorno da una missione in Cina prevista da martedì a venerdì prossimi.

Ucraina, teste cuoio in azione: cariche e manganelli. Manifestanti occupano municipio

Il presidente ucraino, Viktor Yanukovich

Nella sua dichiarazione Yanukovich ha ribadito di voler lasciare aperta la porta a un futuro accordo con l'Unione europea: "Farò tutto quanto è in mio potere per accelerare il processo di avvicinamento di Kiev all'Ue", ha affermato in una nota diffusa per l'anniversario del referendum che portò all'indipendenza, nel 1991. "L'Ucraina ha fatto la sua scelta geopolitica, siamo un popolo europeo e la nostra strada è stata tracciata dalla storia", ha aggiunto il presidente, "ma al tempo stesso è mia profonda convinzione che il nostro governo debba far valere il suo ruolo di partner alla pari nell'associazione alle nazioni europee". Le proteste in Ucraina si sono intensificate dopo che venerdì scorso, al vertice con l'Ue a Vilnius, Yanukovich ha ufficializzato il no al trattato di associazione, anticamera per l'adesione all'Unione europea. Intanto tra ieri e oggi i siti internet della presidenza, del governo e del ministero dell'Interno sono stati più volte attaccati dagli hacker e resi non funzionanti.

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