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mercoledì 20 novembre 2013

Russia: una madre in carcere e una Chiesa in collusione con lo Stato

Questo articolo mostra chiaramente che non siamo solo noi ad interessarci al caso delle Pussy Riot e soprattutto mette in evidenza in modo inequivocabile qual è il vero problema che sta dietro questa storia.


 
19 novembre 2013 Jpanev
 
P. Basilios Thermos. psichiatra e psicoterapeuta greco e autore di numerosi libri e articoli, ha pubblicato un articolo sul sito internet Romfea.gr del quale offriamo una traduzione in francese (e quindi in italiano, dal francese comparato con l’originale greco, ‘na faticaccia… n.d.t.).
 
"Alcuni siti ecclesiastici e laici ci informano che una delle cantanti russe che avevano musicalmente espresso la loro opposizione a Putin in una chiesa di Mosca e che era stata condannata e incarcerata per questo, è stata deportata in una prigione in Siberia (a 4000 km da suo marito e dal loro bambino di sette anni) dove la temperatura durante l’inverno raramente sale sopra lo zero.
 
L'episodio controverso sarebbe stato ugualmente considerato come un reato nel nostro paese (che non è un paese laico occidentale) ma probabilmente la sentenza non avrebbe portato ad una reclusione effettiva. In questo caso ogni forma di severità viene superata, e ciò che è ancora più importante, in un modo che indica che il ragionamento continua a tappe successive.
 
Qual è il ragionamento? Se si tiene conto, da un lato, della tolleranza zero per le manifestazioni anti-regime in Russia oggi, e, dall'altro, della strettissima collaborazione tra Stato e Chiesa in questo paese, non è difficile supporre che nella persona delle tre giovani donne un severo avvertimento è stato inviato a tutti coloro che vorrebbero sfidare il governo, ma anche il suo braccio potente, cioè la Chiesa!
 
A questo punto, abbiamo ancora una volta una dimostrazione di anti-democrazia in un paese che non ha tradizioni democratiche e la cultura che ne deriva. Senza sorprendere, questo dovrebbe aumentare la consapevolezza dei cristiani, specialmente quando dei giornalisti diventati "scomodi" sono stati assassinati.
 
Tuttavia, constatiamo qualcosa di più sorprendente e doloroso: il silenzio della Chiesa russa che assiste, indifferente, alla trasformazione di una protesta giocosa in una occasione di annientamento per una giovane sposa e madre. La responsabilità della Chiesa russa rimane grande perché la condanna delle tre giovani donne ha avuto luogo a causa della profanazione di un tempio. Il suo silenzio è così assordante, specialmente dopo lo sciopero della fame della prigioniera, che ci si domanda se non ci sia da parte sua un consenso ed una approvazione.
 
Tale ipotesi non è infondata. In questi ultimi anni, la Chiesa russa sta dando segnali crescenti di uno scandalosa collusione con il potere secolare, del quale essa se ne è fatta il braccio. Come se essa non avesse imparato nulla dal periodo zarista, come se non avesse studiato la storia bizantina. Il caso più recente è l'assenza della rappresentanza russa alla celebrazione panortodossa in Corea e, in suo luogo, una sua separata celebrazione al consolato russo!
 
Temo che la Chiesa russa abbia imboccato una strada che alla fine si rivelerà catastrofica. Sembra che le basti rivolgersi esclusivamente ai credenti tradizionali - che, grazie al loro numero, apportano il loro sostegno e alimentano un'illusione di potere - e questo è indicativo del suo atteggiamento difensivo e dell'incapacità di affrontare la società contemporanea. Proteste provocatorie, come quella delle tre giovani donne, appartengono ad una mentalità meta-moderna che la Chiesa russa non è in grado di comprendere, perché non è nemmeno in grado di dialogare con la modernità .
 
Non sono in grado di sapere in quale misura la società russa accetti e approvi questa punizione esemplare e la sua attuale escalation. Ciò di cui sono certo è che una dimostrazione di forza del tipo "guai a voi se ci contestate", pone la Chiesa di Cristo nella logica di potere dalla quale Egli è venuto per guarirci.
 
Un tale atteggiamento limiterà notevolmente la sua testimonianza missionaria e non solo in Russia. Errori di questa gravità diventano immediatamente noti nel mondo intero e minano la causa della Chiesa a livello internazionale. Ormai viviamo in un villaggio globale e chiunque scuote la barca in modo sbagliato rischia di annegare tutti.
 
Questo sarebbe un motivo sufficiente perché si sollevasse una protesta da parte dei cristiani ortodossi di tutto il mondo. Ma ancora, già la semplice sofferenza di un essere umano intirizzito dal freddo sarebbe sufficiente. Faremo qualcosa?

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