di San Giovanni di Kronstadt
E così, la Festa delle feste è passata da noi: e le Porte
Regali nel tempio del Signore sono state chiuse, e le ufficiature non sono più
trionfanti come lo erano state durante la Santa Settimana. Che cosa ha lasciato
allora, fratelli, questa festa nelle nostre anime? Vedete, le feste cristiane
non passano davanti a noi, una dopo l’altra, solo per lasciare le nostre anime
oziose, ma al fine di scaricare da noi le preoccupazioni e le cose della vita,
per dirla in un altro modo: il Signore ci provvede le feste, in modo che
possiamo temporaneamente mettere da parte i pensieri, riguardo noi stessi, con
il loro gioire e soffrire, con ciò che è mondano, terreno, pronto a passare; ma,
invece, possiamo meditare, riguardo al nostro interesse, cioè sulla gioia di ciò
che è celeste ed eterno. È stato anche e proprio per questo motivo, che ci è
stata data la Festa che è appena passata.
Il Signore ci ha fatti degni di vedere la Tutta-luminosa festa della Risurrezione di Cristo, in modo che possiamo scorgere in essa il primo frutto della risurrezione universale di tutta l’umanità negli ultimi giorni del mondo: Cristo è risorto dalla morte, essendo primizia di coloro che sono morti (1 Corinti 15, 20), dice la Parola di Dio. È stato per noi, vedete, che il Signore ha sofferto, è morto, è stato sepolto, ed è risorto: la sua morte, la sua sepoltura e la sua risurrezione sono, come dire, la nostra morte, sepoltura e risurrezione. È per questo motivo che abbiamo cantato durante il Mattutino della Settimana Luminosa: “Ieri ero sepolto con te, o Cristo, insieme con te oggi risuscito” (Inno pasquale Canone 3, Tropario 2). Sì, noi, tutti noi, immancabilmente risorgeremo; e tutti cerchiamo e aspettiamo la risurrezione dei morti. Questo è certo come è certo che vi sarà la giornata di domani. Tutto questo è mai entrato nelle vostre teste? avete riflettuto su questo durante la Festa? Eppure, era sicuramente necessario pensare a questo. Tutte le grandi feste della Chiesa – e la festa di Pasqua in particolare – ci ricordano la nostra redenzione, per mezzo di Gesù Cristo, per l’era che verrà.
Il Signore ci ha fatti degni di vedere la Tutta-luminosa festa della Risurrezione di Cristo, in modo che possiamo scorgere in essa il primo frutto della risurrezione universale di tutta l’umanità negli ultimi giorni del mondo: Cristo è risorto dalla morte, essendo primizia di coloro che sono morti (1 Corinti 15, 20), dice la Parola di Dio. È stato per noi, vedete, che il Signore ha sofferto, è morto, è stato sepolto, ed è risorto: la sua morte, la sua sepoltura e la sua risurrezione sono, come dire, la nostra morte, sepoltura e risurrezione. È per questo motivo che abbiamo cantato durante il Mattutino della Settimana Luminosa: “Ieri ero sepolto con te, o Cristo, insieme con te oggi risuscito” (Inno pasquale Canone 3, Tropario 2). Sì, noi, tutti noi, immancabilmente risorgeremo; e tutti cerchiamo e aspettiamo la risurrezione dei morti. Questo è certo come è certo che vi sarà la giornata di domani. Tutto questo è mai entrato nelle vostre teste? avete riflettuto su questo durante la Festa? Eppure, era sicuramente necessario pensare a questo. Tutte le grandi feste della Chiesa – e la festa di Pasqua in particolare – ci ricordano la nostra redenzione, per mezzo di Gesù Cristo, per l’era che verrà.
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